Del Cambiamento…e del provare a ripiegarsi verso se stessi

“…La vita se ne va senza che neppure proviamo a vivere come dovremmo, per le persone che siamo, per le risorse che abbiamo. Il che costituisce da sempre, e per certo, la miglior ricetta per l’infelicità. Adesso basta” (Simone Perotti, “Adesso Basta”).

Con questa frase concludevo il mio ultimo articolo di inizi Agosto per questo Blog.
Sottolineando anche che, come per chi giunge al Sito di Let’s Counseling, se si è giunti sino a qui, se si è percorsa la strada che conduce sino a questo luogo, non è per caso. Ed un senso c’è.

E che se si è scelto di camminare sino a qui, lo ho, lo abbiamo, ritenuto e sentito necessario.

Perché questa strada ha un cuore.

E che spesso, il solo riconoscere di aver bisogno ed il poter poi chiedere aiuto ci fa stare infinitamente meglio.

E che sentire dentro di sé il seme del Cambiamento è un dono. Che merita di essere percepito, riconosciuto, coltivato, accolto.

Così come merita di essere accolto il Cambiamento che giunga inaspettato nella nostra esistenza. Anche a sconvolgerla. Sia esso inerente ad un ambito lavorativo, familiare o addirittura di salute e malattia.

Ponendosi domande semplici, universali, fondamentali: “Come accolgo il Cambiamento? Come lo gestisco? Come posso beneficiare, in ogni modo, anche attraverso il dolore, di tutto ciò che ora è differente?”.

Ed avevo appunto evidenziato come sarei tornata spesso, in questo Blog, sul tema del Cambiamento. Tema che, dalla mia personale esperienza, di lavoro e di malattia, mi sta così tanto a cuore. E che vorrebbe proprio essere il “core business” del progetto Let’s Counseling.

Da questo ultimo articolo di inizi Agosto, ancora in piena Estate, molte cose sono già appunto cambiate e così velocemente e così lentamente da aver stravolto in parte i miei piani, le mie scadenze, la mia programmazione.
Avrei voluto già essere uscita con altri articoli, su questo Blog. Ma ho sentito che avevo bisogno di rallentare, ancora una volta, di scalare le marce, di fare downshifting. E di regalarmi davvero il tempo e lo spazio dell’Ascolto. Per sentire ed accogliere cosa stesse affiorando, emergendo, cambiando dentro di me.

Domandandomi proprio: “Ho tutto ciò che mi serve per affrontare un Cambiamento?”. Che è poi anche il titolo dell’Evento che Let’s Counseling proporrà a breve, il 28 Ottobre, presso il Centro Psicologia di Gorgonzola.
Nel corso della giornata che abbiamo preparato, affronteremo il tema della Transizione Professionale, soffermandoci proprio “sulla cassetta degli attrezzi” che ci occorre per poter affrontare un Cambiamento di questa portata. In particolar modo dal punto di vista emotivo. Affrontare un Cambiamento avendo ben chiaro cosa significhi e cosa comporti il ricontattare le proprie Risorse, ondeggiando fra Consapevolezza ed Empowerment.

Ed, ancora una volta, io stessa mi sono chiesta, in questi mesi: “Ho tutto ciò che mi serve per affrontare QUESTO Cambiamento?”.
Scegliere di diventare Libera Professionista, dopo anni ed anni di “Lavoro Dipendenza”, non è certo stata una passeggiata.

Come sottolineavo in un post pubblicato sulla Pagina Facebook di Let’s Counseling, verso fine Settembre, il mese stava ormai quasi terminando e l’Equinozio ci stava introducendo pienamente in Autunno. Periodo ideale questo per provare a bilanciare gli opposti, per ritrovare l’equilibrio interiore, per lasciarsi trasportare in un lungo momento di riflessione e ripiegamento verso se stessi. Per fare un bilancio delle proprie attività e della propria Vita, considerare cosa funzioni e cosa no, fare un check up completo per raddrizzare il tiro di ciò che rimane dell’anno in corso e raccogliere le proprie idee per la pianificazione dell’anno che arriverà…Vi chiedevo, e mi chiedevo, “E voi, state riuscendo a ripiegarvi verso voi stessi? Ci proverete almeno? A che punto siete con il raggiungimento degli obiettivi che vi eravate prefissati? State facendo un bilancio? E quali idee state raccogliendo?”, con l’augurio che si potesse avere un sereno e fecondo periodo di riflessione!
Ho avuto grande bisogno di questo anche io. E ciò ha comportato nuovo tempo. Sicuramente apportato rallentamento. E creato nuovo spazio. Quell’utilissimo e preziosissimo spazio che ci piace così tanto definire “Vuoto Fertile”.

Senza questo processo oggi, quasi metà di Ottobre, avrei avuto difficoltà a capire e consapevolizzare cosa realmente avessi già, o mi mancasse ancora, nella mia famosa “cassetta degli attrezzi” per affrontare questo Cambiamento ed iniziare fattivamente a sentirmi e propormi come Libera Professionista. Senza questo processo, senza questo “scalare le marce” e rallentare io non sarei oggi così motivata e centrata nel progettare, costruire, proporre nella mia nuova veste.
E nel sentire che la griglia, lo scheletro di questo processo di Cambiamento si può ben applicare a vari ambiti della nostra Esistenza. Sul piano personale, professionale, sociale…. Perché le considerazioni ed i meccanismi sono sempre i medesimi. E hanno valore e potenza universale.

L’obiettivo del seminario sul Cambiamento, sulla Transizione Professionale, che si terrà il prossimo 28 Ottobre sarà proprio quello di acquisire modelli e strumenti per affrontare con maggiore efficacia una fase di cambiamento. Anche dal punto di vista emotivo.
Per arrivare così a comprendere che molte delle tecniche e dei concetti e delle risorse utilizzate nella transizione professionale hanno valore a lungo termine nel gestire meglio la carriera. Imparandole e ricontattandole si aumenta la possibilità di ottenere più di ciò che desideriamo – e meno di ciò che non desideriamo – nella nostra vita lavorativa futura.
E, mi viene proprio da dire, NON solo nella vita lavorativa.

La sfida del cambiamento non riguarda solo le aziende! E La gestione del “lato umano” è forse l’aspetto più sfidante, perché ottenere collaborazione attiva delle risorse umane è determinante per il successo di un progetto.
Inoltre, il processo di change management riguarda individualmente anche ciascuna persona che voglia intraprendere un c.d. “viaggio professionale”, una transizione di carriera, o che si trovi senza lavoro.
Il change management, cioè la gestione del cambiamento, consente di definire e mettere in atto i processi necessari ad introdurre efficacemente il cambiamento.
Il processo di change management va dall’identificazione degli aspetti del cambiamento percepiti come critici, all’individuazione delle azioni necessarie a ridurne l’impatto per facilitarne l’adattamento alle nuove situazioni.
Un intervento di changing management richiede:
pianificazione attenta;
coinvolgimento delle persone interessate;
comunicazione efficace degli obiettivi e dei vantaggi che derivano dal cambiamento;
attuazione del piano di cambiamento;
misurazione dei risultati.

Per trasformare un cambiamento necessario in un’opportunità.

Ma la gestione del cambiamento, il processo di gestione del cambiamento, l’intervento di gestione del cambiamento NON riguarda solo ed unicamente la sfera lavorativa.

Ricordando e consapevolizzando che sentire dentro di sé il seme del Cambiamento è un dono. Che merita davvero di essere percepito, riconosciuto, coltivato, accolto.
Così come merita di essere accolto soprattutto il Cambiamento che giunga inaspettato nella nostra esistenza. Anche a sconvolgerla. Sia esso appunto inerente ad un ambito lavorativo, familiare o addirittura di salute e malattia.
Sempre, ed ancor più, ponendosi quelle domande semplici, universali, fondamentali: “Come accolgo il Cambiamento? Come lo gestisco? Come posso beneficiare, in ogni modo, anche attraverso il dolore, di tutto ciò che ora è differente?”

E per questo occorre innanzitutto tempo, spazio, silenzio. Interiore innanzitutto.
Ancor prima di chiedersi a che punto si sia con il raggiungimento degli obiettivi che ci si era prefissati, ancor prima di mettersi a fare un bilancio, ancor prima di raccogliere idee, è necessario, e sano, provare a ripiegarsi verso se stessi, provarci almeno.

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Cambiamento. Ripiegarsi verso se stessi

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